
RIGOLETTO di Giuseppe Verdi, opera lirica
Mercoledì 7 gennaio ore 20.30
Al Teatro Tenda il Rigoletto di Giuseppe Verdi
Proporre oggi un’opera celeberrima come il Rigoletto, facente parte del repertorio “popolare” di Verdi, significa inquadrarla sotto altre prospettive, coscienti che, come tutti i veri capolavori, non smetterà mai di stupire il pubblico: una vicenda coinvolgente in cui un bandito non è privo del senso dell’onore, una spregiudicata prostituta si innamora come fosse un’educanda, un incallito libertino vacilla al sentimento, una fanciulla trova l’unica ragione di vita nell’estremo sacrificio.
In effetti questa è un’opera di contrasti, che alterna lo splendore della corte allo squallore della periferia, attraversati dalla figura di Rigoletto, buffone di corte, fool deforme, eroe e carogna. Una figura che riempie di sfumature differenti e inaspettate la trama e i personaggi che la popolano. Si condanna Rigoletto per la complicità con la corte dissoluta, ma lo si perdona a causa della sua profonda emarginazione. Lo si compatisce per la sorte della figlia, ma si resta esterrefatti dalla sua cieca volontà di vendetta. E di conseguenza tutti gli altri personaggi mutano in questo caleidoscopio di emozioni. Basti pensare alla paradossale sorte di un brano come “La donna è mobile”, scambiato dall’immaginario comune per un’innocua esaltazione della vita spensierata, ma che, se reinserito nel contesto dell’intero dramma, assume connotati ossessivi e angoscianti. Su tutto spicca il buffone, per cui Verdi, pur non rinunciando all’asciuttezza drammaturgica che lo contraddistingue, scrive una musica ricca di infinite sfumature, presentandone tutta la complessità e, appunto, le contraddizioni
regia Pierluigi Cassano
direttore d’orchestra Giulia Manicardi
A cura di ERT Emilia Romagna Teatro
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